Città tardo barocche del Val di Noto
Il sito, denominato “Città barocche del Val di Noto (Sicilia sud-est)” è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2002, nel corso della 26a riunione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO tenutasi a Budapest (Ungheria), dal 24 al 26 giugno.
DESCRIZIONE
Il gruppo di città della Sicilia sud-orientale che compongono il sito (Caltagirone, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa, Scicli e Siracusa), rappresentano nel loro insieme il culmine e la fioritura finale dell’arte Barocca in Europa. L’eccezionale qualità dell’arte tardo barocca del Val di Noto è la sua omogeneità geografica e cronologica, così come la sua quantità, sono tutte risorte in seguito al terremoto del 1693 in questa regione: si trattava infatti di città tutte esistenti in epoca medievale, tipicamente organizzate intorno ad un castello e con fondazioni monastiche.
Caltagirone è significativa per il suo assetto urbanistico multiforme e per gli articolati prospetti architettonici dei monumenti. I suoi edifici più importanti sono le chiese di Santa Maria del Monte, San Giacomo Apostolo, San Giuseppe, San Domenico, San Salvatore, Santa Chiara e Santa Rita; del Gesù, di Santo Stefano e di San Francesco d’Assisi. Tra gli edifici civili, invece, l’ex Corte Capitanale, l’ex Carcere Borbonico (attuale sede del Museo Civico), l’ex Monte di Pietà e il Ponte di San Francesco.
Militello Val di Catania è significativa per la sua ricchezza di architettura dal XIV secolo in poi. Gli edifici principali includono le chiese di San Nicolò e di Santa Maria della Stella, quest’ultima completato nel 1741 sul sito di Sant’Antonio Abate e il precedente nella zona di San Leonardo. Catania ha acquisito una particolare qualità del design urbano quando fu ricostruita in base ad un progetto globale come unità geometrica sulle macerie della città distrutta. Al suo centro la splendida Piazza del Duomo e la via dei Crociferi, insieme alla vicina Badia di Sant’Agata, Collegiata, il monastero benedettino, e Palazzo Biscari.
Modica si compone di due centri urbani, il più vecchio arroccato sulla cima rocciosa del monte Ibeli a sud, l’altro ricostruito più a valle dopo il terremoto del 1693 con imponenti e cospicui monumenti urbani come la Cattedrale di San Giorgio e la Chiesa di San Pietro.
Noto ospita gli edifici della nobiltà e dei complessi religiosi del XVIII secolo, la topografia, il piano urbanistico e l’architettura si uniscono per creare una spettacolare “scenografia barocca”.
Palazzolo ha due centri, quello medievale in cui una nuova città è stata ricostruita sul vecchio sito, ma lungo un nuovo asse, e uno post 1693, “la città nuova”, sviluppata lungo una mezzaluna fino al primo luogo di tutti, l’Akrai greca.
Ragusa, l’antica Ibla, è costruito su tre colli separati da un profondo vallone. Si compone di due centri, uno ricostruito sul vecchio impianto medioevale e l’altro, Ragusa Superiore, di nuova costruzione, successiva al 1693. Questo conserva nove grandi chiese e sette palazzi più importanti, tutto in stile barocco.
A Scicli la Via Francesco Mormina Penna si estende fino al vicino palazzo Beneventano, forse l’unico in Sicilia dove ammirare decorazioni fantastiche, in un contesto urbano dove le chiese sorgono a fianco di edifici nobiliari di età tardo barocco.