Area archeologica di Agrigento
Il sito, denominato “Area Archeologica di Agrigento” è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1997, nel corso della 21a riunione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO tenutasi a Napoli (Italia) dall’1 al 6 dicembre.
DESCRIZIONE
La moderna denominazione di “Valle dei Templi” si riferisce a quella che nell’antichità fu l’estesa area occupata dalla città greca di Akragas (Agrigento): non soltanto, quindi, lo spazio immediatamente limitrofo alla Collina dei Templi, bensì tutta la vasta zona interessata dalla città antica: dalla Rupe Atenea, l’acropoli greca, alla collina sacra, alle necropoli extra moenia, distribuite lungo i terrazzamenti orientale, occidentale e meridionale attraversati dai due fiumi Akragas e Hypsas. I monumenti all’interno di questa zona inseriti dall’UNESCO nella World Heritage List sono: Tempio di Zeus (Giove); Tempio di Hera (Giunone); Tempio della Concordia; Tempio di Eracle (Ercole); Santuario delle Divinità Ctonie (Demetra e Persefone) e Tempio dei Dioscuri; Tempio di Vulcano; Tomba di Terone; Tombe cristiane.
Il Sito si articola in diverse sub-aree che comprendono, nel settore orientale, i templi di Giunone, della Concordia e di Ercole e le necropoli ipogeiche; nel settore occidentale, i Templi di Zeus e dei Dioscuri, il gymnasium, l’area del Santuario delle Divinità Ctonie, la Kolymbetra (detto Giardino della Colimbetra) e il Tempio di Vulcano. All’interno di quest’ultimo settore si trovano anche l’antiquarium paleocristiano-bizantino di Casa Pace, l’antiquarium iconografico della Valle dei Templi, all’interno del caseggiato rurale di casa Barbadoro, e l’antiquarium di Villa Aurea. A nord-est della Collina, alle pendici della Rupe Atenea, un’altra vasta area monumentale si caratterizza per la presenza del tempio di Demetra, sul quale in età normanna venne edificata la chiesa, tuttora esistente, di San Biagio. Nella stessa zona si conservano inoltre i considerevoli resti delle imponenti fortificazioni d’età greca (datate al VI sec. a.C.), oltreché alcuni caseggiati rurali che in futuro ospiteranno attività di carattere culturale del Parco archeologico. Altre aree monumentali del Sito sono il Quartiere ellenistico-romano, esteso su un’area di circa 15 mila m2 a nord della Collina e a questa collegata attraverso la viabilità antica, di recente riportata alla luce, e il vicino poggio di San Nicola, dove sorgeva l’agorà superiore e dove oggi si trova il Museo Archeologico regionale “Pietro Griffo”, allestito negli anni ’60 all’interno delle strutture residue del medievale monastero cistercense di San Nicola. A questi si aggiungono il complesso degli edifici pubblici della città antica, tra i quali rivestono particolare importanza l’ekklesiasterion, il bouleuterion, il cosiddetto Oratorio di Falaride e un tempio romano riportato recentemente alla luce. Da ricordare, infine, l’area della necropoli che, datate complessivamente tra l’età imperiale e l’età paleocristiana (I-VI sec. d.C.), sono ubicate nelle aree esterne alla cinta muraria, soprattutto nella piana a sud della Collina (necropoli Giambertoni), dove si trova anche la cosiddetta Tomba di Terone, un piccolo monumento funerario di età romana (I sec. a.C.), e ad occidente di essa, all’interno del giardino di Villa Aurea (necropoli Paleocristiana).