Chiesa di Santa Cristina la Vetere
DESCRIZIONE
La chiesa, secondo la tradizione, è stata costruita tra il 1171 e il 1174 dall’arcivescovo Gualtiero per conservare le spoglie di una delle sante protettrici di Palermo prima dell’avvento di Santa Rosalia, nel luogo in cui erano approdate al loro arrivo in città. La chiesa fu affidata per breve tempo ai Cistercensi ma, in seguito alla sua espropriazione da parte di Enrico VI, Imperatore e Re di Sicilia, entrò a far parte dei beni della Cattedrale. Accanto a Santa Cristina La Vetere sorse l’edificio conventuale – poi Ospizio per i pellegrini – e un oratorio, che offrivano ristoro e cure a viaggiatori. Appartenuta in seguito al vicino monastero delle Olivetane, oggi fa parte del complesso del seminario arcivescovile.
L’edificio, costruito in blocchetti di calcarenite ben squadrati, è a pianta centrale e di forma cubica. Dei quattro archi a sesto acuto e doppia ghiera esistenti in origine sui lati della chiesa, è rimasto nella sua forma originaria solo quello occidentale, benché attualmente murato. L’attuale ingresso dell’edificio è sul lato meridionale, marcato da un portale in pietra del XVI secolo.
Per molte delle sue caratteristiche – lo spessore delle mura, la concezione austera e pesante e la mancanza di una cupola centrale – s'ipotizza che la chiesa sia stata ricavata dal primo livello di una torre, parte delle mura medievali, di cui si conserva un tratto nelle immediate vicinanze.
All’interno, quattro pilastri reggono archi a sesto acuto sui quali poggiano la volta centrale e le piccole volte angolari a crociera, mentre le volte laterali sono a botte. La volumetria richiama da vicino la struttura delle torri di Palazzo Reale e in particolare quella della cosiddetta “Sala degli Armigeri”, al pian terreno della Joharia.
L’abside originaria fu distrutta da un incendio nel 1586 e sostituita dall’attuale cappellone a pianta rettangolare.