Bagni di Cefalà Diana
DESCRIZIONE
Anche i Bagni di Cefalà Diana sono unici: è il solo complesso termale di tipo islamico in Sicilia.
L’edificio fu costruito a ridosso di uno sperone di roccia da cui sgorgava un’acqua termale calda (35,8°-38°) utilizzata nel corso dei secoli per scopi terapeutici.
Oggi si trova all’interno di un suggestivo baglio del ‘500. I Bagni sono ospitati in una massiccia costruzione in muratura di pietrame informe di spessore notevole (m. 1,60), con un’epigrafe in arabo che corre sui tre lati Ovest, Nord ed Est, di cui rimane leggibile solamente il consueto incipit: “In nome di Dio clemente e misericordioso”. Scolpita in blocchi di arenaria, l’iscrizione a caratteri cufici è inserita tra due cornici decorate con girali di palmette. L’interno dei Bagni, a pianta rettangolare, è coperto da una volta a botte con fori per l’aerazione. La sala è divisa in due zone da un setto in mattoni con tre archi a sesto acuto che poggiano su due esili colonnine di marmo con capitelli in arenaria locale: la prima, più piccola e a una sola vasca, è a ridosso della sorgente di acqua calda, mentre la seconda, più grande, è dotata di tre vasche, che in origine erano un’unica grande vasca di forma rettangolare.
La parte più piccola oltre gli archi, rimasta quasi del tutto originale, è rialzata rispetto alla prima e comprende una vasca che serviva come raccolta delle acque termali che sgorgavano dal terreno e venivano poi incanalate nella grande vasca.
Gli scavi archeologici condotti nell’edificio termale tra il 1992 e il 2006, hanno avvalorato l’ipotesi che la struttura fu edificata sotto Guglielmo II (1166-1189).
Recenti lavori di consolidamento e di restauro dell’edificio, condotti dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo, hanno consentito la riapertura al pubblico delle terme e riportato l’acqua nelle vasche, attingendola da un vicino pozzo artificiale.